Vito Totire ci fa pervenire questo Profilo sociale dei lavoratori candidati alle bonifiche dell’amianto – Corsi di formazione IPLEE – aggiornamento al 1° ottobre 2015, realizzato con la somministrazione di questionari. Le conclusioni confermano la preponderanza di lavoratori immigrati e il ruolo del distress lavorativo nel determinismo del tabagismo.

L’OMS – nel 2007 – ha stimato 8.3 milioni di morti entro il 2030, con un incremento del 50% rispetto al periodo precedente; l’80% dei decessi è previsto a danno dei paesi poveri.

Premessa

Continua la osservazione della coorte dei lavoratori candidati ad effettuare le bonifiche dell’amianto tramite il corso di formazione gestito dall’IPLEE di Bologna (che ringrazio per la fattiva collaborazione). Come sempre tra gli obiettivi del medico del lavoro, del tecnico della prevenzione e del “formatore” c’ è la raccolta di informazioni che possano essere utilizzate al fine di contribuire a migliorare la speranza di salute e di vita di questi lavoratori chiamati ad effettuare un lavoro rischioso ma estremamente utile sul piano sociale/sanitario e ambientale.

Al corso iniziato il primo ottobre 2015 erano presenti, ed hanno compilato il questionario, 17 persone; questo il profilo emerso:

tutti maschi; età media generale 40 anni; per gli italiani 45.33 anni; per gli stranieri 39.8; dunque anche in questa piccola coorte l’età media degli italiani è più alta;

10 fumatori (9 di sigarette, 1 pipa o sigaro): due immigrati da paesi stranieri (1 marocchino, 1 ucraino; i non fumatori sono due rumeni e 1 macedone) ; 8 lavoratori fumatori nati in Italia

7 non fumatori (3 immigrati da paesi diversi dall’Italia, 4 nati in Italia)

Ex-fumatori: nessuno; qualcuno ha smesso per brevi periodi e poi ha ripreso a fumare.

Quantità di sigarette per persona /die: 20 / 15/ 10-15/ 8-10 / 1 non indica la quantità/ 15 / 8-10 / 10 / 2-3 sigari settimana / 40-50 die /

Paese di provenienza dei lavoratori immigrati: 1 Marocco, 1 Ucraina, 2 Romania , 1 Macedonia; dunque 5/17 persone : 29,4 % di stranieri

Italia 12 persone ; regione di nascita: ER 2, Campania 3 , non indicato 4 , 1 Puglia, 1 Veneto, 1 Sicilia (dunque 5 su 12 sono nati al sud di Italia, vale a dire il 41% ) .

Media sigarette italiani: 15,9,45,9, non scrive, 2-3 sigari; 12.5, 10; hanno risposto in 6; media 99.5: 6= 16.58

Media sigarette stranieri: 20+10/15 =16.25

Da quanti anni:

Nati fuori dall’Italia : 6 anni, 11 anni, media 8.5

Nati in Italia: 10 anni, 10 anni,22 anni, 2-3,10 anni (sigaro/pipa), 25 anni, 25 anni, 20 anni; la media (escluso il fumatore di sigaro/pipa) è: media 16.35 anni

Tipo di sigarette ( la domanda mira e verificare la ipotesi che gli immigrati fumino sigarette meno costose) :

Stranieri: sigarette da euro 5.20 al pacchetto da 20 , tabacco;

Italiani: 4.50 , non scrive cosa fuma , 4.80, fuma varie marche , 5.20 , 5.20 , tabacco, sigaro/pipa non scrive la marca;

in questo gruppo del 1° ottobre 2015 , data anche la esiguità del numero degli immigrati fumatori non si rileva una differenza.

Risposte alla domanda : Ci sono momenti in cui fumi di più?

Immigrati nati all’estero : un risposta sì (per “stress”), una risposta no; gli altri non rispondono (ma in questo caso non sono fumatori)

Italiani: 1 stress; 1 lavoro che causa stress (i giorni di festa fuma meno della metà!); stress/relax; si nei giorni di festa; uno risponde esplicitamente no; gli atri non rispondono

Cinque tra i 10 fumatori dell’intero gruppo rispondono sì

Tra questi 5 : 4 rispondono che lo stress lavorativo incrementa il fumo di sigarette influenza ; 1 asserisce di fumare di più il giorno di festa

Scolarità (si riportano le risposte letterali; chi ha fatto più di otto anni dovrebbe essere andato oltre la scuola dell’obbligo)

Nati all’estero : 1 scuole superiori; 1 tredici anni;1 dieci anni; 1 otto anni, 1 terza media; dovrebbero essere solo su cinque ad aver frequentato soltanto a scuola dell’obbligo

Italiani:1 scuole dell’obbligo (F) ; 1 terza media (F); 1 scuole frequentate ragioneria (F) ; nessuna per specializzazioni lavorative (NF); diploma di ragioneria (F sigaro) geometra (F) medie (F) medie (F) istituto superiore (NF) diploma superiore (NF) medie(NF) medie (NF) terza media(NF) ,

dal raffronto tra livello di istruzione e tabagismo in questa piccola coorte non pare emergere un nesso tra tabagismo e basso livello, che, in genere, si riscontra.

Pare più spostato a sfavore degli italiani la percentuale delle persone limitatesi alla scuola dell’obbligo; in un gruppo precedente , è stata riscontrata la presenza di un italiano , nato in Sicilia, analfabeta;

in generale i livello di istruzione pare orientato più a favore degli immigrati da altri paesi; ma la questione sarà oggetto di ulteriori approfondimenti.

Corsi di formazione post-scolastici/sicurezza sul lavoro

1 corso “sicurezza”(*) ; 1 idem; 1 idem (*) ; nessuno; vari: vigile del fuoco, sicurezza sul lavoro; corso di base sulla sicurezza; corso base RT impianti rifiuti; nessuno; cinture di sicurezza, spazi confinati, corso per preposto; patentini per il movimento terra; corso di carrellista (*) ; corso sulla sicurezza; sicurezza (*) ; vari; nessuno; corsi per la sicurezza; nessuno (*)

(*) L’asterisco indica gli immigrati dall’estero.

La frequentazione di corsi specifici per la sicurezza pare più spostata a favore dei nati in Italia; un solo lavoratore , pe ognuno dei due gruppi, non ha fatto nessun corso.

Attività lavorative precedenti

1 impermeabilizzazione, 1 idem, 1 edilizia/scavi/movimenti terra, 1 non scrive, 1 concessionaria auto, venditore, 1 impiegato, 1 lavorato sempre sulle coperture,1 non scrive, 1 movimenti terra/demolizioni/smaltimento rifiuti, 1 operaio edile/carrellista/escavatorista, 1 manovale, edilizia/scavi/movimento terra, 1 geometra, 1 operatore machine/operaio, 1 non scrive, 1 non scrive

La anamnesi lavorativa è contraddistinta da attività prevalentemente in edilizia e settore rifiuti ma anche, prevalentemente per gli italiani , da attività meno pesanti forse in comparti colpiti dalla “crisi” da cui partono fenomeni di “mobilità”

Attività lavorativa in corso

Fotografa il comparto di collocazione attuale che, in genere, è l’edilizia:

1 impermeabilizzazione, 2 idem, 1 edilizia (scavi, movimenti terra, riparazione acquedotti),1 operaio edile, 1 smaltimento rifiuti, 1 coperturista/lattoniere, impiegato, lavorato sempre sulle coperture, 1 operaio edile-infrastrutture, 1 smaltimento rifiuti, 1 operaio multiservizi, 1 idraulico, 1 scavi, 1 movimenti terra riparazione acquedotto/edilizia, 1 smaltimento rifiuti, 1 autista operaio, 1 idraulico /muratore, 1 operaio;

almeno due lavorano, a momento del corso, su “acquedotti”; c’è da auspicare che non abbiano lavorato sull’amianto già prima della frequentazione del corso.

Livello di consapevolezza della sinergia tra fumo e amianto

Nove persone rispondono correttamente alla domanda relativa alla sinergia negativa tra fumo di sigaretta ed amianto; nessuno risponde scorrettamente; tutti gli altri (8) non rispondono ma tra questi 5 non fumatori che evidentemente danno a questione per scontata o per non interessante personalmente; tra i fumatori 3 non rispondono.

Si deve tener conto che il questionario è stato raccolto a fine corso; probabilmente la prossima volta sarà distribuito e raccolto prima dell’inizio o della trattazione dell’argomento, per fotografare meglio le conoscenze già a acquisite.

Eventuali osservazioni dei corsisti

Solo due persone fanno osservazioni; sono entrambi fumatori; il primo (40/50 die) , non interessato a corsi per smettere di fumare, dice che “non si fuma mentre si lavora; sono consapevole dei danno che provoca il fumo e tendo a non fumare mentre svolgo lavori manuali”; il secondo dice “cerco di limitare l’uso di sigarette alle pause per scaricare la tensione del lavoro”

L’invito personalizzato a contattare centri pubblici per la disassuefazione dal tabagismo è stato consegnato , come sempre, a chi aveva espresso interessa (4 persone su 10 fumatori); il quadro dei contatti sarà allargato ai gruppi di autoaiuto presenti nel territorio di residenza.

La coorte pooled alla data attuale è giunta a 173 persone.

I DATI GENERALI SONO QUINDI: NATI IN ITALIA 110/173 (63,58%) NATI ALL’ESTERO 61/173 (35,2%) Non fumatori 92 (53.1%) Fumatori 81 (46.8)

Dunque ancora conferme che: senza immigrati le bonifiche sarebbero più lente; la percentuale dei fumatori è estremamente più elevata del “gruppo di controllo”

Conclusioni aggiornate alla coorte del primo ottobre 2015

Alcune considerazioni:

  • È confermata l’altissima incidenza di tabagismo rispetto alla popolazione di controllo e quella generale; si tratta di un dato non nuovo per i comparto edilizia
  • È confermata l’alta incidenza di immigrati da paesi diversi dall’Italia nonché l’alta presenza di italiani nati in altre regioni, con prevalenza del sud (Campania ,Puglia)
  • I lavoratori nati fuori dall’Italia sono mediamente più giovani
  • È confermato un rilevante contributo del distress lavorativo nel determinare il tabagismo
  • Se affrontare il tema della sinergia tra amianto e fumo di sigaretta è divenuto “obbligatorio” per legge (art.258 comma 2) punto a) del decreto 81/2008) è confermata la utilità di affrontarlo , al di là dell’obbligo, e di proporre attivamente il contatto con i centri sanitari pubblici per la disassuefazione

Le proposte ( che è necessario reiterare):

  • Migliorare le condizioni di lavoro anche in relazione a distress e costrittività
  • Monitorare l’andamento del tabagismo dopo la fase della formazione
  • Facilitare ed incentivare l’accesso a corsi per smettere di fumare e/o a gruppi di autoaiuto (in orario di lavoro) ; a proposito di gruppi di autoaiuto ne esiste uno a Casalecchio di Reno (Bologna)
  • Creare sinergie con culture e comunità di immigrati al fine di ridurre il tabagismo in particolare per i paesi nei quali il tabagismo ha alta incidenza e le conoscenze sull’amianto sono più scarse che in Italia o addirittura l’amianto non è ancora fuori uso
  • Potenziare per tutti –ma in particolare per gli immigrati- la formazione sulla prevenzione e la sicurezza sul lavoro
  • Migliorare le misure di prevenzione primaria
  • Migliorare le “ricompense” per gli addetti al settore (secondo il modello Karasek)