Il 4 febbraio è una giornata speciale per noi forlivesi, è infatti il giorno in cui si festeggia la Madonna del Fuoco, nostra Patrona, ed anche il giorno in cui, a livello internazionale, si celebrerà quest’anno la “Giornata mondiale contro il cancro”. Una buona occasione quindi per riflettere su una patologia che, secondo dati ufficiali, nel 2011 è stata diagnosticata in 360.000 italiani, ne
affligge 2.243.953 ed ha causato 176.000 decessi

http://www.epicentro.iss.it/temi/tumori/aggiornamenti.asp

Alla diagnosi e alle terapie del cancro vengono destinate anche nel nostro paese ingenti risorse: è stato calcolato che nel 2009 il costo per la sola chemioterapia sia ammontato mediamente per ogni centro
italiano a 2,2 milioni di euro, in aumento del 90% rispetto al 2004.

http://salute24.ilsole24ore.com/articles/6738-oncologia-in-italia-bene-lassistenza-ma-raddoppia-la-spesa

Anche per quest’anno, il 2012, si punta l’attenzione sui fattori di
rischio individuali e sul  potenziamento di nuove terapie, studiando
ad esempio il microbioma, ovvero i miliardi di batteri che il nostro
corpo ospita  fin dalla nascita, nell’ipotesi che possa essere
correlato allo sviluppo del cancro, specie del colon retto
http://www.edott.it/Specialisti/SanitaQuotidiana/01-02-2012/Sabato-e-la-Giornata-mondiale-contro-il-cancro.aspx.

Ma siamo davvero convinti che tutto ciò sia utile? Stiamo davvero vincendo questa guerra o siamo ancora lontani dal traguardo?

Credo sia utile ricordare una lettera del 2005 – ma più che mai attuale – “Come vincere la guerra contro il
distribuito agli intervenuti alla presentazione del volume “Ambiente Tumori ” il 26 gennaio scorso a Forlì. Questa lettera è stata scritta da Samuel S. Epstein, Professore Emerito di Medicina Ambientale e del
Lavoro presso l’Università dell’Illinois di Scuola di Sanità Pubblica e Presidente della Cancer Prevention Coalition (http://www.world-wire.com/news/0510050001.html): in essa, facendo un paragone fra la guerra contro il cancro e la guerra in Iraq, l’Autore constata che entrambe sono condotte “in modo sorprendentemente maldestro ed ingannevole”.

Di fatto i “generali che conducono la guerra al cancro richiedono miliardi di dollari – oltre ai 50 miliardi di dollari già spesi – al fine di sconfiggere il flagello del nemico. Ma, in modo crescente, esperti indipendenti stanno riferendo che le strategie di questi generali sono palesemente sbagliate e che costoro coscientemente travisano gli insuccessi al fine di fornire falsi, rosei scenari….. Ma dopo trent’anni di reclamizzate ed ingannevoli promesse di successi, la triste realtà è infine affiorata: stiamo infatti perdendo la guerra al cancro, in un modo che può essere soltanto descritto come una sconfitta. L’incidenza dei tumori – in particolare della mammella, dei testicoli, della tiroide, nonché i mielomi e i linfomi, in particolare nei bambini – che non possono essere messi in relazione con il fumo di sigaretta, hanno raggiunto proporzioni epidemiche.

C’è una forte evidenza scientifica che questa moderna epidemia sia dovuta all’esposizione a cancerogeni industriali in tutti gli ambienti – aria, acqua, suolo, posti di lavoro e prodotti destinati al consumo, in particolare cibi, articoli da toeletta, cosmetici e prodotti per la casa – e persino a farmaci di uso comune.

Trascurando la prevenzione – il principio basilare che la medicina ci ha insegnato nel corso dei secoli e la necessità di ogni scienza ancora una volta sottolineata nella guerra contro il cancro – i nostri generali del
cancro hanno abbracciato la strategia del “controllo del danno”, simile al trattamento dei soldati feriti, invece di cercar di impedire l’avanzata del nemico. Il semplice fatto – più il cancro viene prevenuto e meno c’è da curare – continua a non essere presente nei piani di battaglia dei generali”.

Ed Epstein termina con queste parole che devono assolutamente farci riflettere:”Quasi tutti gli americani conoscono le pene causate dal cancro a parenti e amici. Il crimine è che molti di questi tumori sarebbero evitabili”.

La necessità di una inversione di rotta nella guerra conto il cancro è ormai indicata con chiarezza anche  nelle più prestigiose scientifiche quali Nature che, con una immagine del maggio 2009 più efficace di
tante parole, ci dice che è giunto il momento di scalzare dalle radici la mostruosa pianta del cancro e non limitarci a potare qualche ramo in qua ed in là.

Questo il messaggio che abbiamo inteso ribadire anche nell’incontro del 26 gennaio con la presentazione del volume “Ambiente Tumori” e che ci auguriamo – magari con l’ “illuminazione ” della Patrona di Forlì e
perchè no, anche con la “benedizione” del nostro San Pellegrino Laziosi, Protettore dei malati di tumore e lui stesso miracolosamente guarito da un tumore osseo – possa essere accolto, in modo che la Prevenzione Primaria possa diventare finalmente la strada maestra della guerra contro il cancro.

Patrizia Gentilini  ISDE Forlì-Cesena
Forlì 2 febbraio 2012