Lunghe code e assembramenti di anziani per le vaccinazioni senza prenotazione. Possibile che non ci siano altri metodi per vaccinare nel rispetto della sicurezza delle persone? Coinvolgere e riformare la medicina di famiglia.

La via dell’inferno, si sa, è lastricata di buone intenzioni. Al fine di accelerare le vaccinazioni l’assessorato alla salute della Regione Puglia permette da qualche giorno la vaccinazione anche a persone che non abbiano prenotato. Tale apertura, motivata con la necessità di smaltire dosi in surplus e raggiungere gli obiettivi di vaccinazione fissati a livello nazionale, sta mostrando, tuttavia, notevoli effetti collaterali.

Sul piano strettamente sanitario l’assenza di prenotazione induce le persone bisognose di essere vaccinate ad accalcarsi alle porte dei centri deputati allo scopo. E così mentre si vietano assembramenti di qualsiasi tipo, si consente che le persone più a rischio si concentrino davanti ai centri vaccinali. Inoltre suscita indignazione e rabbia vedere persone anziane accalcate a mendicare una vaccinazione. È calpestato il diritto stesso alla dignità!

Riteniamo sia necessario fermare le vaccinazioni senza prenotazione e fare in modo che siano la sanità territoriale ed i medici di medicina generale di concerto, se necessario, con i servizi di assistenza domiciliare integrata ad occuparsi delle stesse prenotazioni.

E’ anche evidente come siano le classi sociali più disagiate, le persone povere o che vivono da sole a subire gli effetti di questa cattiva programmazione. La disomogeneità della disponibilità dei medici di medicina generale, emergente anche in questa occasione, ripropone il problema del loro rapporto con il servizio sanitario che è ormai tempo di trasformare dall’attuale modalità libero-professionale a quella di dipendenza.

Salute Pubblica

Brindisi 15 aprile 2021