Egregio Presidente del Consiglio Renzi, Egregi Ministri e Presidenti delle Camere,

Vi scriviamo per manifestarVi la nostra seria preoccupazione circa la presentazione da parte del Presidente e Vicepresidente della Commissione Europea agli altri Commissari Europei, nell’ambito della proposta di Programma di Lavoro della Commissione per il 2015 ed in applicazione del principio di discontinuità politica, di richieste nuove volte alla rivalutazione, fra gli altri, del cosiddetto Pacchetto Aria entro il quale si trovano nuove proposte legislative, alcune pubblicate meno di un anno fa.

In occasione della presentazione finale della Commissione al Parlamento Europeo il Presidente Juncker aveva riconosciuto l’importanza di assicurare che la crescita e lo sviluppo siano sostenibili riflettendo tale principio nel mandato affidato al Vice-Presidente Timmermans. Ciò riconosce la legittima preoccupazione del Parlamento Europeo e delle organizzazioni della società civile circa il pericolo che la protezione dell’ambiente venga svalutata. Il Vice-Presidente Timmermans, in occasione della seduta Avanti il Parlamento, ha assicurato I membri del Parlamento Europeo che “la migliore normativa è fallimentare se aggredisce l’ambiente”.

Vi scriviamo quindi per informarVi, anche a mente dell’importante ruolo svolto dall’Italia in questo semestre Europeo, della preoccupazione derivante dalla circostanza che possa essere proposto il ritiro di alcuni testi legislativi estremamente importanti a protezione dell’ambiente ed in particolare del cd. Pacchetto Aria.

Il presunto motivo che giustifica la richiesta di revoca si fonda sull’esito delle elezioni Europee e la richiesta di una riduzione della regolamentazione. Ma nel processo elettorale appena conclusosi nessuno ha mai richiesto l’Unione Europea di ridurre la sua attività a protezione dell’ambiente o di ritirare il pacchetto Aria. Al contrario i sondaggi indicano1 che il 95% degli Europei ritengono la protezione dell’ambiente “importante per loro individualmente” e oltre il 50% la ritiene molto importante. Cosicché individuare quale oggetto di deregolamentazione le norme ambientali non può avere nulla a che vedere con la richiesta degli elettori.

1 Eurobarometer 2014, http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_416_en.pdf

Il possibile ritiro del Pacchetto Aria sarebbe in profondo contrasto con i bisogni dei cittadini Europei e Italiani. Come emerge chiaro dal Rapporto 2014 sulla qualità dell’aria pubblicato la scorsa settimana dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, molti Stati Membri dell’Unione Europea, inclusa l’Italia, ancora non rispettano i limiti di qualità dell’aria concordati a livello Europeo né le linee guida dell’WHO che riflettono i livelli ai quali non vi è un danno sostanziale per la salute dell’uomo. Dall’ultimo Rapporto AEA sopra menzionato risulta che solo in Italia – ogni anno – muoiono prematuramente oltre 67.000 persone a causa dell’inquinamento dell’aria.

L’inquinamento dell’aria non ha frontiere e l’esposizione involontaria agli inquinanti dell’aria dipende in grande misura dalle politiche. Per questo una azione a livello Europeo è essenziale.

450 mila cittadini Europei muoiono prematuramente ogni anno a causa dell’inquinamento dell’aria ed i costi esterni per la società collegati alla salute si aggirano in una quota fra i €330-940 miliardi anno. Ciò è particolarmente vero nelle aree urbane, ove vive la gran parte dei cittadini Europei e Italiani che nella grande maggioranza sono esposti a livelli di particolato, ozono e biossido di azoto dannosi per la salute.

Il Pacchetto Aria intende affrontare il danno alla salute con l’obiettivo di evitare 58.000 morti premature ogni anno e 40-140 miliardi di costi esterni collegati ad esso, contribuendo con un beneficio economico di €3 miliardi riconducibili ad un incremento della produttività dei lavoratori, ad una riduzione dei costi sanitari, all’incremento dei raccolti agricoli e alla una riduzione del danno agli edifici .

La proposta comporta la creazione dell’equivalente di 100 000 nuovi posti di lavoro grazie all’incremento di produttività e competitività, includendo il settore delle tecnologie pulite ed avrà un impatto positivo netto sulla crescita economica. Il pacchetto è in effetti modesto, dato che un pacchetto più ambizioso sarebbe scientificamente fondato oltreché possibile. Per come esso è ora configurato è un passo avanti verso lo sviluppo sostenibile.

La Commissione ha già predisposto proposte dettagliate per molti degli elementi che compongono il Pacchetto Aria e fra questi la Nuova Direttiva sui Limiti Nazionali alle Emissioni, la Direttiva che ridurrà l’inquinamento derivante dagli impianti medi e il Regolamento sulle cd. “non-road mobile machinery”. Inoltre sono già in fase avanzata le proposte necessarie ad affrontare il tema cruciale delle emissioni reali delle automobili per mezzo di nuovi test dei livelli di emissioni dei veicoli su strada.

In un recente sondaggio dell’Eurobarometro il 56% degli Europei dichiara di essere preoccupato per l’inquinamento dell’aria sopra ogni altra cosa e questa preoccupazione è in crescita, laddove la percentuale nel 2011 si attestava al 36%. Donne e uomini di ogni età e livello di educazione sono tutti ugualmente preoccupati. Cittadini Europei che vogliono migliorare le loro vite e il pacchetto Aria è un buon esempio di iniziativa che può portare quel risultato.

Infine, il ritiro di questi Pacchetti rappresenterebbe uno spreco delle risorse dedicate alla preparazione di questi Pacchetti dalla precedente Commissione. Uno straordinario esercizio di inefficienza istituzionale per un’istituzione che dichiara di promuovere un miglior modo di legiferare. Ed è in contrasto con il diritto di iniziativa della Commissione che dovrebbe essere un attore affidabile e di fiducia. I co-decisori Europei stanno già valutando le proposte il cui ritiro comporterebbe la violazione del loro diritto di proporre emendamenti.

Per questi motivi, nella Vostra veste di Presidente del Consiglio dell’Unione Europea e rispettivamente Ministro dell’Ambiente Europeo in carica, Vi chiediamo di usare il Vostro attuale ruolo istituzionale al fine di far sì che la Commissione revochi la proposta di ritiro del pacchetto di cui si è detto dal Programma di lavoro e utilizzi il lavoro e le proposte della Commissione precedente, per quanto concerne il Pacchetto Aria, nella preparazione del programma di lavoro del 2015 e degli anni successivi della nuova Commissione.

Molti cordiali saluti,

Genitori Antismog

Legambiente onlus

Federazione Italiana Amici della Bicicletta

Fondo Ambiente Italiano

WWF Italia – Lombardia

Ambientescienze circolo culturale

Fondazione Imation

Associazione Verdi Ambiente e Società

Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia

ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus

Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale

Associazione Culturale Pediatri

Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP)

Agenzia Nazionale per la Prevenzione

l’Associazione Italiana Pazienti BPCO – Onlus

Comitato SpeziaViaDalCarbone

Comitato La Cittadella per la qualità della vita

ISBEM – Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo

ANAB – Associazione Nazionale Architettura Bioecologica

Fondazione Allineare Sanità e Salute

Medicina Democratica Onlus

L’Ordine dei Medici Chirurghi e odontoiatri di Arezzo

Associazione Salute Pubblica

Italia Nostra

Scienza in Rete

IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri

A questa lettera aderiscono personalmente

Prof. Ezio Bolzacchini, Chimica dell’Ambiente, Università degli Studi di Milano Bicocca

Dott. Francesco Forastiere, Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio

Dott. Ennio Cadum, ISDE Piemonte

dr. Giovanni Ghirga, ISDE Civitavecchia

Prof. Giorgio Assennato, Direttore Generale Arpa Puglia, Past President Assoarpa

Dott. Massimo Stafoggia, Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio

Prof. Piermannuccio Mannucci – Direttore Scientifico Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Dr. Emanuele Vinci, Presidente dell’Ordine dei Medici di Brindisi e Coordinatore della Commissione FNOMCeO Professione, Salute e Ambiente, Sviluppo Economico