In una intervista a Tuttosanita.it (1) l’epidemiologo dell’IFC-CNR di Lecce, Emilio Gianicolo chiarisce alcuni aspetti relativi allo studio sulle malformazioni neonatali a Brindisi che  ha messo in rilievo un significativo eccesso delle stesse rispetto alla media europea. (2)

“Parliamo di numeri… su che percentuali viaggiamo?

Uno studio europeo ha stimato un’occorrenza di anomalie congenite del cuore in circa 6-7 casi ogni 1.000 nati. I casi includono i bambini nati-vivi ma anche i feti deceduti dopo 20 settimane di gestazione e gli aborti praticati a causa di una anomalia del feto. Gli autori di questo studio osservano anche una riduzione dei difetti congeniti, dopo il picco nei primi anni 2000. Le anomalie congenite più gravi, al contrario, non diminuiscono. A Brindisi abbiamo calcolato circa 23 casi di soggetti con malformazione congenita ogni mille nati vivi. Di questi sono circa 10 casi ogni mille nati vivi i bambini e le bambine dimesse entro il primo mese di vita, da qualsiasi ospedale italiano, con una diagnosi di malformazione congenita del cuore”.

Su che basi scientifiche si fonda lo studio in questione?

Negli ultimi anni ci sono stati studi che hanno riportato un’associazione tra l’esposizione materna ad inquinanti atmosferici e presenza nei neonati di condizioni che nel tempo possono nuocere alla sua salute. Recentemente, per esempio, un gruppo di ricerca internazionale ha pubblicato un articolo sul Lancet che riporta un’associazione tra l’esposizione materna a PM2,5 PM10 ed NO2 e basso peso alla nascita ed inoltre una significativa riduzione della circonferenza della testa in associazione ad incrementi nei livelli di inquinamento. Un dato interessante di questo studio è, inoltre, il confronto con i danni provocati dal fumo in gravidanza: il rischio di partorire bambini con basso peso alla nascita è più alto tra le mamme che hanno fumato in gravidanza. Tuttavia, poiché solo una piccola parte delle mamme fumano in gravidanza e, invece, tutte le mamme sono esposte all’inquinamento, l’impatto delle due esposizioni è pressoché simile. Il numero di neonati con basso peso alla nascita che si possono prevenire non fumando in gravidanza e simile alnumero dei casi che si possono prevenire se le donne in gravidanza respirano un’aria più pulita.Anche nel caso delle malformazioni congenite, vi sono importanti gruppi di ricerca che hanno pubblicato studi che riportano associazioni tra specifiche malformazioni ed esposizione materna ad inquinamento dell’aria durante la gravidanza. I nostri risultati sono simili a quelli riportati in uno studio condotto in Texas e pubblicato nel 2005 sull’American Journal of Epidemiology. Gli autori di quello studio riportano un incremento di rischio di difetti del setto interventricolare in feti esposti durante la gravidanza ad SO2, incrementi di rischio di tetralogia di Fallot (a Brindisi abbiamo osservato un neonato con tale diagnosi) per esposizione a monossido di carbonio ed di difetti del setto atriale (17 casi osservati tra i neonati di mamme residenti a Brindisi) per esposizione a PM10. Infine, una meta-analisi di studi epidemiologici pubblicata nel 2011 riporta un’associazione significativa tra SO2 ed NO2 e coartazione dell’aorta (nel nostro studio abbiamo osservato treneonati con questa diagnosi), tra PM10 e difetti del setto atriale, e tra NO2 e tetralogia di Fallot”.

(1) L’intervista integrale si trova su http://www.tuttosanita.it/ts/notizie/visualizzazione.asp?Tabella=StoricoInterventi&ID=33576&Tipo=Interventi%20e%20Opinioni&modalita=&specifica=null&MeseArchivio=&AnnoArchivio=

(2) http://salutepubblica.net/news/161-salute-pubblica.html