Società scientifiche & industria farmaceutica
servono regole e maggiore trasparenza

in occasione del 27esimo Congresso nazionale della Societa’ italiana medici di medicina generale (Simg) tenutosi recentemente a Firenze, il suo presidente, Claudio Cricelli, ha auspicato che le Societa’ scientifiche possano diventare “interlocutori privilegiati con le istituzioni”: Ministero della Salute, Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), Aifa (Agenzia italiana del farmaco). Che possano dire la propria su ricerca epidemiologica, farmacovigilanza, linee guida, gestione del paziente.

In merito a queste dichiarazioni, il gruppo NoGraziePagoIo, ci tiene a precisare quanto segue:

1. Siamo d’accordo che le società scientifiche debbano dare il loro contributo alle istituzioni. Questa prassi dovrebbe rientrare nella normalità in un paese dove le decisioni di politica sanitaria generale (ma anche di politiche dell’istruzione, e dell’università e della ricerca) fossero condivise con le parti interessate e non calate dall’alto.

2. Ravvisiamo però in questo auspicato coinvolgimento il rischio che si finisca per far sedere nella stanza dei bottoni chi (ditte produttrici di farmaci, alimenti e altri materiali sanitari) ha come interesse primario non tanto la salute quanto il profitto.

3. Per evitare che ciò succeda è indispensabile che le società scientifiche, prima di interloquire in maniera privilegiata con le istituzioni, si liberino dei rapporti che hanno con queste ditte. Dovrebbero cioè smettere di “dance with the porcupine”, come titolava tempo fa il British Medical Journal, perche’ a danzare con il porcospino si resta impigliati nei suoi aculei.

4. Riteniamo che i primi passi che le istituzioni dovrebbero esigere per raggiungere questo obiettivo siano: a) la trasparenza totale dei bilanci annuali delle società scientifiche, compresi i finanziamenti di tutte le attività di ricerca e formazione che organizzano o alle quali partecipano; b) la redazione e l’approvazione di un codice di comportamento su sponsorizzazioni e conflitti d’interesse, con relative sanzioni per coloro che non lo rispettano.

5. Diciamo questo perchè crediamo che i rapporti tra salute e mercato abbiano oltrepassato ogni limite (il caso piu’ noto e’ quello del vaccino antinfluenzale contro l’H1N1, comprato per milioni di dosi per una pandemia che non c’è stata, e l’ultimo e’ quello del Rosiglitazone, il farmaco antidiabete ritirato dal commercio per gravi effetti collaterali cardiovascolari) e che sia necessario e urgente adottare misure di protezione della salute dalle ingerenze del mercato. Negli Usa, per esempio, le Societa’ scientifiche hanno stabilito di recente un nuovo codice etico per i rapporti con l’industria del farmaco e in diverse Universita’ esistono da tempo regole rigide per evitare l’invasivita’ del marketing. E in India, il Medical Council prevede sanzioni per i medici che accettano regali oltre un certo valore e per le Associazioni mediche che avvallano prodotti commerciali, arrivando fino alla sospensione temporanea dall’esercizio della professione.

Il gruppo NoGraziePagoIo
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